Roma, 17 ottobre 2024 (Agenbio) – Troppo spesso si pensa che basti guardare esclusivamente alla glicemia per sconfiggere il diabete. Ma è una concezione errata. Questa patologia va interpretata nella sua dimensione più ampia quale fattore di rischio cardiovascolare, renale e metabolico. In Italia circa quattro milioni di persone ci convivono, eppure solo uno su dieci è consapevole del fatto che il diabete aumenti di due-tre volte il rischio infarto del miocardio e di due-cinque volte il rischio scompenso cardiaco e che il 40% corra il rischio di sviluppare una malattia renale cronica (Mrc). Dell’argomento si è parlato in occasione del media talk “Diabete Cuore Reni – Le Connessioni pericolose”. A tal proposito, Salvatore De Cosmo, presidente eletto Amd (Associazione Medici Diabetologi), ha fatto il punto della situazione: “Il diabete raddoppia il rischio di eventi cardiovascolari e la mortalità conseguente a infarto e ictus. Per questo motivo l’obiettivo principale nella gestione della persona affetta da diabete è trattare in maniera integrata la malattia, con una speciale attenzione alle correlazioni nefro-cardio-metaboliche e al mantenimento in salute degli organi bersaglio. In definitiva, se soffre il cuore, il rene ne risente; se soffre il rene, ne risente il cuore”. Diventa cruciale, dunque, valutare le pericolose connessioni tra cuore, rene e metabolismo. (Agenbio) Des 10:00