Roma, 25 ottobre 2024 (Agenbio) – Uno studio internazionale coordinato dal Dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università LUM Giuseppe Degennaro e del gruppo di Genetica gastrointestinale dell’Istituto Cic bioGune ha scoperto che alcuni difetti genetici della digestione dei carboidrati influiscono sull’intestino irritabile. Le variazioni genetiche presenti negli enzimi umani (hCAZymes) coinvolti nella digestione dei glucidi possono essere collegati infatti alla sindrome dell’intestino irritabile. Nello specifico, i risultati dello studio dimostrano che una dieta a ridotto contenuto di carboidrati può essere estremamente efficace contro la sindrome. Il team di studio ha coinvolto 250 pazienti con IBS mettendo a confronto due tipi di trattamenti somministrati: una dieta low fodmap (a basso contenuto di carboidrati) e il farmaco antispasmodico otilonio bromuro. I risultati hanno evidenziato che gli individui che presentavano le varianti ipomorfiche (difettose) nei geni hCAZyme hanno avuto un netto miglioramento rispetto ai non portatori. Questo non è stato rilevato nei pazienti trattati con il farmaco e dunque avvalora la tesi della specificità della predisposizione genetica nell’efficacia del trattamento. La sindrome dell’intestino irritabile è una condizione molto diffusa che colpisce circa il 10% della popolazione mondiale. I segnali e i trattamenti della sindrome intestinale non sono uguali per tutti ma attraverso i risultati dell’innovativa ricerca degli studiosi si potrebbe arrivare ad una personalizzazione della dieta per avere un miglioramento della salute intestinale dei pazienti. (Agenbio) Ala 13:00