Roma, 8 novembre 2024 (Agenbio) – Un gruppo di ricercatori dell’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) ha pubblicato su Clinical Cancer Research la scoperta di una nuova “firma molecolare” capace di predire l’efficacia dell’immunoterapia nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC). L’immunoterapia con anticorpi monoclonali ha rivoluzionato l’approccio terapeutico nel paziente colpito da tumore polmonare, ma solo il 20% dei pazienti ne beneficia. Lo studio condotto dai ricercatori diretti da Marcello Maugeri-Saccà, clinico e ricercatore presso il Clinical Trial Center, Biostatistica e Bioinformatica IFO, in collaborazione con ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute di Boston e dell’University College London Cancer Institute, ha identificato un preciso profilo molecolare chiamato “KEAPness“, legato al cattivo funzionamento del gene oncosopressore KEAP1 e al quale si associa una ridotta sensibilità all’immunoterapia. La presenza o meno della firma molecolare KEAPness permette di re-indirizzare il paziente verso le più idonee terapie. “In questo nuovo lavoro – spiega Maugeri-Saccà – abbiamo identificato una sequenza di geni come biomarcatori predittivi di risposta all’immunoterapia. Abbiamo anche dimostrato che i tumori che presentano tale profilo molecolare, KEAPness, ricalcano il comportamento dei tumori portatori della mutazione di KEAP1, e quindi una ridotta sensibilità all’immunoterapia”. “Si tratta di un lavoro di alto livello che apre la strada alla immunoterapia di precisione e personalizzata – evidenzia Gennaro Ciliberto, direttore scientifico IRE. – I prossimi obiettivi sono ambiziosi, riguardano infatti la validazione prospettica della KEAPness non solo nel tumore al polmone, ma anche in altre neoplasie attualmente trattate con immunoterapia”. (Agenbio) Mmo 13.00