Roma, 03 dicembre 2024 (Agenbio) – I ghiacciai della Patagonia meridionale potrebbero essere presto in pericolo. È quanto emerge da uno studio dell’Università di Ghent pubblicato su Scientific Reports. Gli autori hanno simulato le dinamiche glaciali degli ultimi 6 millenni e i risultati hanno mostrato che le precipitazioni, non la temperatura, erano le principali responsabili della fluttuazione dei ghiacciai per circa 4.500 degli ultimi 6mila anni, ovvero il 76% del tempo. I ricercatori hanno individuato 3 ghiacciai collegati sul lato più umido e rivolto verso l’oceano della catena della Patagonia nel Cile meridionale. La regione presentava un netto vantaggio scientifico. Nel 2005, ricercatori a bordo della nave da ricerca “Nathaniel B. Palmer” hanno raccolto dei sedimenti da un fiordo vicino e gli autori del nuovo studio hanno utilizzato questi sedimenti per convalidare e perfezionare il loro modello. I ricercatori erano interessati a cosa sarebbe successo ai ghiacciai in diversi scenari di emissioni. Se l’umanità smettesse di bruciare combustibili fossili oggi, i ghiacciai rimarrebbero protetti? Cosa succederebbe se continuassimo ad aumentare le nostre emissioni di gas serra? Si è scoperto che l’aumento delle nevicate continuerebbe a proteggere i ghiacciai dallo scioglimento se il riscaldamento regionale fosse frenato a 1,5° Celsius rispetto ai livelli di inizio secolo, un parametro raggiungibile. Per limitare il riscaldamento a questo livello, l’umanità dovrebbe rapidamente decarbonizzare: le temperature sono sulla buona strada per salire a 2,8° Celsius in Patagonia entro la fine del secolo se le emissioni attuali persistono. Si è anche ipotizzato cosa accadrebbe se non si tagliassero le emissioni e il risultato sarebbe disastroso: un clima più caldo e umido porterebbe a uno scioglimento rapido. (Agenbio) Mmo 09:00.