Roma, 11 dicembre 2024 (Agenbio) Secondo uno studio realizzato dai ricercatori del Sanger Institute di Cambridge, in Gran Bretagna, e pubblicato su Lancet Microbe, due ceppi di Escherichia coli presenti nell’intestino, soprattutto nelle popolazioni dei Paesi occidentali, potrebbero contribuire ad aumentare il rischio di cancro alla vescica, alla prostata e al colon. Confrontando i tassi di incidenza del tumore con i dati di sorveglianza genomica del batterio, i ricercatori hanno rilevato che la presenza dei due ceppi produttori di colibactina si registra nei Paesi industrializzati, dove sono più alti i livelli di tumori all’intestino, alla vescica e alla prostata, mentre sono molto più rari in Paesi più arretrati come il Bangladesh e il Pakistan, che contano un numero inferiore di casi di tumore all’intestino, alla vescica e alla prostata. Il team di ricercatori ipotizza che la variazione geografica dell’incidenza del cancro sia condizionata dai diversi livelli di esposizione della popolazione a questi due ceppi batterici. Per chiarire il ruolo della colibactina nel cancro, sono però necessarie ulteriori analisi su scala più vasta, che includano un ampio campionamento dei tumori. In futuro la colibactina potrebbe divenire la base per un vaccino antitumorale. (Agenbio) Etr 11.00