Roma, 30 dicembre 2024 (Agenbio) – Anche a causa della guerra in corso è difficile avere informazioni certe su quanto accaduto nel Mar Nero. Due petroliere russe sono affondate nello Stretto di Kerch, che collega il Mar Nero al Mar d’Azov, e il petrolio ha raggiunto le coste del Mar Nero. Secondo Greenpeace si stima una fuoriuscita di almeno 3mila tonnellate di combustibile, un disastro per l’intero ecosistema locale, sostengono gli attivisti. In particolare, ad essere fuoriuscito è l’olio combustibile pesante (mazut). Le due petroliere trasportavano tra le 8mila e le 9mila tonnellate di prodotti petroliferi e in rete si possono già trovare, purtroppo, video che mostrano macchie di mazut e di uccelli intrappolati nel petrolio lungo il litorale nei pressi di Anapa. “Gli incidenti che hanno coinvolto le due petroliere nello Stretto di Kerch, che secondo diversi rapporti hanno entrambe oltre 50 anni di servizio, costituiscono una grave minaccia ambientale” ha dichiarato Natalia Gozak, direttrice dell’ufficio di Greenpeace Ucraina. (Agenbio) Gta 10.00