Alzheimer, scoperto legame con infezione intestinale 

Roma, 2 gennaio 2025 (Agenbio) – Ricercatori americani hanno trovato una forte associazione tra il morbo di Alzheimer e l’infezione intestinale da citomegalovirus, un patogeno comune che infetta l’80 percento della popolazione mondiale. Secondo gli autori dello studio, il virus risalirebbe fino al cervello attraverso il nervo vago, innescando così i processi di neurodegenerazione che portano alla demenza e al declino cognitivo. A dimostrarlo è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell’ASU-Banner Neurodegenerative Disease Research Center – Biodesign Institute dell’Università Statale dell’Arizona. In test di laboratorio con cellule umane, il professor Readhead e colleghi hanno dimostrato che l’infezione da CMV è in grado di catalizzare la produzione di beta-amiloide e proteina tau fosforilata, due “proteine appiccicose” che si accumulano nel cervello e fortemente associate alla demenza. Non a caso l’anticorpo monoclonale donanemab che le prende di mira, se somministrato nella fase precoce della malattia può rallentare la progressione dell’Alzheimer del 35 percento. I ricercatori ritengono che un sottotipo di Alzheimer possa essere causato proprio dall’infezione da CMV, col patogeno in grado di arrivare al cervello attraverso un nervo, scombinare l’azione della microglia e promuovere la formazione delle placche di proteine appiccicose nel cervello che determinano la neurodegenerazione con conseguente demenza. Questo significa che una terapia antivirale potrebbe prevenire questa forma di Alzheimer. (Agenbio) Etr 12.00