Roma, 29 gennaio 2025 (Agenbio) – Guai a sottovalutare l’insonnia, che può essere anche precursore o fattore scatenante di disturbi psichiatrici e quindi collegata ad ansia, depressione e disturbo bipolare. A tal proposito un farmaco antagonista regolatore dell’orexina, neurotrasmettitore che agisce sul sonno, potrebbe giocare un ruolo chiave nel trattamento dell’insonnia. Se n’è discusso a Milano in occasione del XXVI congresso nazionale della Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia (Sinpf). Claudio Mencacci, direttore emerito di psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente Sinpf, ha spiegato che “oltre un terzo della popolazione mondiale è colpita da insonnia e da disturbi del sonno con frequenti risvegli e problemi a riaddormentarsi. Ne soffre il 20% in Italia, in molti casi in forma cronica: sintomi persistenti nell’80% dei casi dopo un anno dalla diagnosi e nel 60% dei casi a cinque anni”. Recenti linee guida europee hanno suggerito l’utilizzo di daridorexant per combattere il disturbo: il farmaco in questione è in grado di migliorare non solo i sintomi dell’insonnia, ma anche dell’ansia e dell’umore così da permettere la riduzione dei farmaci ipnotico sedativi. (Agenbio) Des 10.00