Sognare riduce il rischio di Alzheimer 

Roma, 6 febbraio 2025 (Agenbio) – Sognare poco può essere pericoloso per la salute. Secondo una ricerca pubblicata su Alzheimer’s and Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association, le persone che impiegano troppo tempo per entrare nella fase Rem, quella in cui si sogna, mostrano un rischio più alto di ammalarsi di Alzheimer. Il ritardo nell’ingresso in fase Rem sarebbe proprio un sintomo precoce della malattia. Lo studio ha coinvolto 128 persone con età media di 70 anni, la metà delle quali aveva il morbo di Alzheimer e circa un terzo mostrava un lieve deterioramento cognitivo. I partecipanti allo studio hanno dormito per una notte nella clinica, in modo che i ricercatori potessero misurare la loro attività cerebrale e altri parametri nel sonno. È così emerso che per le persone con Alzheimer c’erano maggiori probabilità di avere un sonno Rem ritardato. I soggetti con fase Rem ritardata avevano il 16% in più di amiloide e il 29% in più di tau rispetto a quelli con sonno Rem precoce. Inoltre, mostravano anche il 39% in meno di una proteina salutare chiamata fattore neurotrofico derivato dal cervello (Bdnf), che si riduce con l’Alzheimer. «Il ritardo del sonno Rem disturba la capacità del cervello di consolidare i ricordi, interferendo con il processo che contribuisce ad apprendimento e memoria, – spiega Yue Leng, ricercatrice dell’Università di San Francisco e apprendimento dello studio – e può anche aumentare il cortisolo, l’ormone dello stress, nocivo per l’ippocampo, l’area neurale dei ricordi». (Agenbio) Etr 10.00