Sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo sulla Terra dei Fuochi

La recente sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo sulla Terra dei Fuochi, che ha avuto un forte impatto non solo mediatico, ma anche politico e nazionale, rappresenta un importante strumento conoscitivo, analitico e valutativo della realtà del territorio campano. Questo al di là delle conclusioni giuridiche alle quali approda.

In questa ottica ve ne proponiamo il testo integrale in inglese, la lingua nella quale è stata emessa, e in italiano.

 

Sintesi del documento

Sintesi della Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla Terra dei Fuochi (30 gennaio 2025)
La sentenza riguarda il caso “Cannavacciuolo e altri contro Italia”, in cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha esaminato la gestione dell’inquinamento nella Terra dei Fuochi, un’area della Campania nota per lo smaltimento illegale e l’incenerimento di rifiuti tossici da parte della criminalità organizzata.
Principali Violazioni Rilevate
•Articolo 2 (Diritto alla vita): La Corte ha riconosciuto che l’inquinamento rappresenta un rischio grave, effettivo e imminente per la vita e la salute dei residenti. Le autorità italiane non hanno adottato misure adeguate per proteggere i cittadini, nonostante la gravità della situazione.
•Articolo 34 (Status di vittima): Le associazioni ambientaliste non sono state riconosciute come “vittime dirette” e quindi non hanno ottenuto legittimazione ad agire per conto dei cittadini.
•Articolo 46 (Misure Generali): La sentenza impone all’Italia di attuare un piano strutturato per affrontare il problema della Terra dei Fuochi entro due anni.
Contesto della Terra dei Fuochi
•Il fenomeno della Terra dei Fuochi è stato segnalato sin dal 2003 da Legambiente e riguarda il traffico e lo smaltimento illegale di rifiuti tossici tra le province di Napoli e Caserta.
•La presenza di discariche abusive e incenerimenti illegali ha avuto un impatto devastante sulla salute pubblica, con aumenti significativi di tumori e malattie respiratorie tra i residenti.
•Le autorità italiane erano a conoscenza del problema da decenni, ma non hanno mai messo in atto una strategia efficace per contrastarlo.
Prove Scientifiche e Indagini
•Commissioni parlamentari (dal 1995 in poi) hanno denunciato il coinvolgimento della criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti, evidenziando l’inefficacia delle misure adottate.
•Studi epidemiologici (Lancet Oncology, OMS, ISS, ARPAC) hanno confermato tassi anomali di mortalità per tumori in aree contaminate.
•Condanne della Corte di Giustizia Europea (2007 e 2010) per il mancato rispetto delle normative ambientali e per l’assenza di un adeguato sistema di smaltimento rifiuti.
Conclusioni della Corte
•L’Italia ha violato il diritto alla vita dei cittadini non affrontando il problema con la dovuta diligenza.
•È necessario adottare una strategia coordinata con misure concrete per il risanamento ambientale e la tutela della salute pubblica.
•La sentenza è una sentenza pilota, quindi obbliga il governo italiano a implementare azioni correttive entro due anni.
In sintesi, la Corte ha stabilito che l’inazione dello Stato italiano ha esposto la popolazione della Terra dei Fuochi a un pericolo sistematico e decennale, chiedendo un cambio di rotta immediato.

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