Polmonite, l’ossigenazione del sangue può predire l’evoluzione e migliorare la prognosi 

Roma, 4 marzo 2025 (Agenbio) – L’ospedale di Arezzo ha realizzato una ricerca sull’impiego di diversi indici di ossigenazione per arrivare a stilare la prognosi di quasi 400 pazienti con polmonite da Covid-19.
La novità dello studio è rappresentata dal fatto che, per la prima volta, è stato dimostrato che l’impiego di 6 diversi indici di ossigenazione, ricavabili da un prelievo arterioso, aumenta la capacità del clinico, dopo poche ore di trattamento, di capire l’andamento della polmonite: in altri termini, applicando più di uno di questi parametri è possibile sapere precocemente se il paziente può continuare ad essere assistito con tecniche ventilatorie non invasive o se richiede, invece, una rapida intubazione con ventilazione invasiva e trasferimento in Rianimazione.
“Questa scoperta è molto importante – spiega Raffaele Scala, direttore della UOC di Pneumologia e UTIP dell’ospedale aretino – ora che la pandemia da Covid-19 è, fortunatamente, sotto controllo. Le ripercussioni pratiche di questa scoperta sono rilevanti anche riguardo alle tante polmoniti non correlate al Covid-19 che vediamo in questo periodo e per le quali può rappresentare uno strumento utilissimo per valutare, in fase molto precoce, i pazienti in base al rischio di successo o fallimento dei supporti respiratori non invasivi”.
I risultati a cui è giunta l’autrice della ricerca, la biologa Laura Carrassa, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Pneumonia. (Agenbio) Etr 11.00