Liste di attesa, ecco le misure delle regioni per ridurle

Roma, 10 marzo 2025 (Agenbio) – Le liste di attesa sono un problema da affrontare per la sanità italiana. E’ una corsa contro il tempo per tagliare le liste di attesa anche sulla base di quanto previsto dalla legge per la riduzione dei tempi delle liste approvata nel 2024. Intanto queste alcune delle misure messe in campo: prestazioni anche di sera e nei fine settimana, agende aperte, maggiori fondi destinati alle strutture sanitarie private accreditate per ampliare l’offerta, nuovi servizi di recall per riassegnare le visite disdette a ridosso dell’appuntamento fissato. La risposta è diversificata a seconda delle regioni. Il Piemonte ha attivato le visite e gli esami anche la sera e nei weekend, con 8 mila prestazioni aggiuntive già effettuate da gennaio a oggi, ed anche nel Lazio grazie alla centralizzazione del Cup sono aumentate le prestazioni e si sono ridotti i tempi di attesa.
In Veneto, da maggio 2023 a dicembre 2024 le prestazioni di tipo ‘B’ da erogarsi entro 10 giorni sono state azzerate; le ‘D’ (entro 30 giorni) sono state ridotte dell’87%, mentre le ‘P’ (90 giorni) del 77%.  Anche l’Emilia Romagna ha adottato un piano di smaltimento, con agende aperte e risorse regionali per 50 milioni: così, le prestazioni di specialistica ambulatoriale del 2024 sono state 1,5 milioni in più rispetto all’anno precedente. Ed ancora, a Bolzano si cerca da un lato di riorganizzare i turni di lavoro dei medici, dall’altro di ampliare l’offerta grazie alle strutture private convenzionate. E’ quindi migliorato il servizio per le visite prioritarie. A Trento, invece, malgrado le oltre 15.000 prestazioni sanitarie recuperate da luglio a novembre 2024, sono oltre 11.000 i cittadini in lista per un’operazione o una visita. In Sicilia, la Regione ha messo in campo diverse iniziative anche se permangono criticità come è emerso a Trapani, dove i presidi sanitari hanno accumulato un arretrato di 3.300 referti istologici da consegnare. In Basilicata, poi, con una disponibilità complessiva di 4,6 milioni di euro, si sono potute finanziare prestazioni sanitarie sia presso le strutture pubbliche sia presso il privato accreditato, ma persiste la carenza di personale sanitario. La Calabria, invece, ha ripartito oltre 22 milioni di euro alle aziende del servizio sanitario regionale con l’intento di rafforzare le prestazioni aggiuntive e sono state recuperate centinaia di prestazioni grazie ad aperture straordinarie e coinvolgendo gli specializzandi. In Sardegna, sono stati previsti, con fondi propri, oltre 13 milioni di euro per abbattere le liste, mentre la Campania annuncia controlli “puntuali e rigorosi” e la Liguria introdurrà sanzioni anti liste d’attesa per chi non si presenta agli appuntamenti senza disdire (il 15% del totale). In Toscana, infine, nel 2024 le prestazioni specialistiche erogate nei fine settimana sono state 513.988. (Agenbio) 14.00