Roma, 11 marzo 2025 (Agenbio) – I risultati di uno studio dell’Istituto Europeo di Oncologia, pubblicati sulla rivista Lancet Oncology, dimostrano che la combinazione di una breve terapia ormonale con la radioterapia stereotassica, nota anche come radiochirurgia o radioablazione, raddoppia la sopravvivenza senza progressione di malattia nei pazienti con un tumore della prostata, quando, anni dopo il trattamento iniziale, la malattia si ripresenta con poche metastasi.
Lo studio, chiamato Radiosa, è una sperimentazione clinica randomizzata di fase II, durata complessivamente cinque anni, in cui sono stati arruolati e trattati 102 pazienti con oligometastasi da carcinoma prostatico, di età media 70 anni, suddivisi in due bracci. Un braccio è stato trattato con la sola radioterapia stereotassica, mentre l’altro è stato curato con stereotassica associata a una breve terapia ormonale. I risultati hanno mostrato che i pazienti appartenenti al secondo gruppo hanno registrato un periodo di sopravvivenza senza progressione di malattia di 32 mesi, rispetto ai 15 mesi di quelli del primo gruppo.
«I risultati di Radiosa rappresentano un significativo passo avanti nel trattamento più preciso e mirato del carcinoma prostatico oligometastatico – commenta Barbara Alicja Jereczek-Fossa, Principal Investigator, Direttrice della Divisione di Radioterapia dell’IEO e professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano evidenziando l’importanza delle strategie combinate per migliorare i risultati clinici e la qualità della vita dei pazienti. I dati raccolti, se confermati in studi più ampi, potrebbero contribuire a un cambio di paradigma nella gestione della neoplasia metastatica da carcinoma prostatico. Si confermerebbe così la possibilità di utilizzare terapie ormonali brevi e intermittenti, associate alla radioterapia stereotassica, anche nella malattia metastatica, dove finora lo standard era rappresentato da terapie farmacologiche continuative e a vita». (Agenbio) Etr 12.00