Roma, 11 marzo 2025 (Agenbio) – Uno studio pubblicato su Nature a firma di ricercatori italiani del texano MD Anderson Cancer Center, provenienti dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, svela un meccanismo particolare in grado di rendere le cellule tumorali particolarmente aggressive, trasformandole in qualcosa di diverso dalla cellula originaria.
“Quando all’interno di un adenocarcinoma è presente una componente mesenchimale – spiega il professor Giampaolo Tortora, Ordinario di Oncologia Medica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore del Comprehensive Cancer Center del Policlinico Gemelli – l’atteggiamento di quella neoplasia è più aggressivo. Ma non solo. La transizione da cellula epiteliale a cellula mesenchimale comporta il caos all’interno del Dna della cellula. Si verificano cioè alterazioni macroscopiche del Dna, che diventano talmente numerose da provocare la frammentazione dei cromosomi. Questi ‘pezzi’ rotti, inoltre, si ricompongono, si riarrangiano tra loro a caso, in maniera disordinata, creando ulteriori disastri. Questo studio ha evidenziato che l’acquisizione di queste caratteristiche ‘mesenchimali’ porta a grossolane alterazioni nel Dna e a una maggior aggressività delle cellule tumorali”.
La scoperta potrebbe portare in futuro a individuare alcuni biomarcatori che identificano e intercettano la plasticità della cellula tumorale, per sfruttarla in termini diagnostico-terapeutici, così da poter intervenire in modo tempestivo, ad esempio modificando la terapia. (Agenbio) Etr 09.00