Roma, 25 marzo 2025 (Agenbio) – Per comunicare con gli altri organi del nostro corpo, la pelle urla.
Lo dice uno studio dei ricercatori dell’Università del Massachusetts Amherst, pubblicato su Pnas, che per la prima volta hanno ascoltato il lungo, persistente e silenzioso urlo delle nostre cellule epiteliali.
Per capire se e in che modo le cellule epiteliali comunicano tra loro, gli autori dello studio hanno progettato un sistema basato su un chip collegato a una serie di circa 60 elettrodi. Questo chip era rivestito con un singolo strato di cheratinociti umani coltivati in laboratorio, ossia le principali cellule epiteliali che compongono l’epidermide, lo strato più esterno della pelle. Con un laser, i ricercatori hanno punzecchiato lo strato della pelle e, utilizzando la serie di elettrodi, sono riusciti ad ascoltare i cambiamenti elettrici.
Le analisi hanno evidenziato che le cellule epiteliali si basano su flussi di ioni, in particolare di calcio, che producono segnali molto più lenti delle cellule nervose, ma con voltaggi simili. In particolare, questi si propagano a una velocità di circa 10 millimetri al secondo, su distanze relativamente ampie, ossia quasi 40 volte la loro lunghezza e per un lungo periodo di tempo, anche superiore a 5 ore. Inoltre, a differenza di quelli dei neuroni, che rispondono a cambiamenti di tensione o chimica, i canali ionici delle cellule epiteliali rispondono principalmente a uno stimolo meccanico, come pressione o stiramento.(Agenbio) Etr 13.00