Roma, 7 aprile 2025 (Agenbio) – Quali potrebbero essere le azioni di conservazione migliori per le specie in via di estinzione? Una risposta arriva da uno studio dell’Università di Cambridge pubblicato su PLOS Biology, che ha raccolto informazioni sullo stato di conservazione delle specie e sulle azioni di conservazione per valutarne gli impatti. Delle oltre 166.000 specie valutate dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, circa il 28% è a rischio di estinzione. I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a oltre 67.000 specie nella Lista Rossa dell’Unione scoprendo che quasi tutte le specie con uno stato in miglioramento hanno una qualche forma di azione di conservazione in atto, con un miglioramento più spesso riscontrato nelle specie con piani di reintroduzione o piani di gestione mirati alle specie. Solo la metà circa delle specie valutate ha adottato misure di conservazione e negli ultimi decenni circa sei volte più specie si sono deteriorate rispetto a quelle che sono migliorate. “Nonostante le enormi perdite e i cali di specie, scopriamo che le misure di conservazione hanno portato a miglioramenti in più di cento specie – spiegano gli autori -, con quasi tutte le specie che hanno migliorato lo stato avendo messo in atto misure di conservazione. Ciò suggerisce che con una maggiore allocazione delle risorse, la conservazione può arrestare e invertire la perdita di biodiversità”. (Agenbio) Cdm 11.00