Con tre sentenze, il Tar Palermo ha annullato il provvedimento con cui l’assessorato regionale della Salute aveva autorizzato le farmacie a offrire prestazioni sanitarie complesse – come analisi cliniche, esami cardiologici e trattamenti fisioterapici – a carico del Servizio Sanitario Regionale.
Il ricorso è stato presentato dai sindacati Cimest e SBV, insieme a circa 100 strutture specialistiche convenzionate nelle branche di Cardiologia, Laboratorio di analisi e Fisiatria. Tra i ricorrenti anche l’Ordine dei Biologi della Sicilia. Il Tar ha dato loro ragione, stabilendo che non esiste un fondamento normativo che consenta alle farmacie di trasformarsi in poliambulatori esterni e convenzionati.
I giudici hanno chiarito che nelle farmacie è possibile eseguire solo test di autocontrollo, ma non visite mediche, diagnosi, analisi di laboratorio o prescrizioni, che restano prerogativa esclusiva delle strutture mediche autorizzate e accreditate.
La sentenza rappresenta una battuta d’arresto per il progetto regionale delle “farmacie dei servizi” e riafferma il ruolo centrale delle strutture specialistiche nel sistema sanitario.
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