Roma, 4 luglio 2024 (Agenbio) – “Open Spatial Transcriptomics (Open-ST)” è il nuovo sistema sviluppato dai ricercatori della Sapienza, dell’Institute for Medical Systems Biology di Berlino e dell’Università degli Studi di Milano-Istituto Fondazione Oncologia Molecolare, al fine di riprodurre una mappa dei tessuti che distingua le singole cellule nelle tre dimensioni spaziali. Un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Centro Nazionale “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA”. Un approccio che analizza in 3D le molecole di RNA che trasmettono all’interno della cellula informazioni contenute nei geni, fino a pochi anni fa impossibile. Open-ST permette ciò attraverso una precisa sequenza di passaggi sperimentali, tra cui l’analisi dei marcatori molecolari, la divisione della cellula in sub-unità da analizzare separatamente, l’editing e la visualizzazione digitale dei dati attraverso un software apposito. Per mostrare la bontà e l’efficienza gli scienziati hanno testato il sistema su vari tipi di tessuti, provenienti sia da un carcinoma umano, con un’alta variabilità di codice genetico, sia da un tumore linfatico, ove è stato possibile l’approccio di Open-ST all’individuazione dei biomarcatori, utili per la caratterizzazione del tessuto tumorale stesso. “Lo studio – precisa Elisabetta Ferretti del Dip. di Medicina Sperimentale – nasce dalla collaborazione con Giuseppe Macino, emerito della Sapienza e presidente Fondazione Forge di Udine, Nikolaus Rajewsky, Direttore Laboratorio di Systems Biology of Gene Regulatory Elements del Berlin Institute for (MDC-BIMSB) e con Massimiliano Pagani dell’Università degli Studi di Milano e Direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare e Immunologia presso IFOM”. “I trascritti di RNA – commenta Elena Splendiani della Sapienza di Roma e primo autore dello studio – sono molecole fondamentali per la trasmissione delle informazioni contenute in ciascun gene. Misurare la loro quantità con la nuova tecnologia Open-ST permette non solo di definirli in modo accurato, ma anche di conoscere la loro distribuzione nello spazio 3D fino a livello intracellulare in ogni singola cellula permettendo di ricavare nuove informazioni su posizionamento e comunicazione tra cellule. Nello specifico nel lavoro oltre alla messa a punto della nuova tecnologia sono stati analizzati i primi campioni sia di tessuto sano sia tumorali” Giuseppe Macino ha aggiunto che “l’alta definizione della tecnica su un campione di tumore ha evidenziato che in un solo tumore ci sono 10 tipi diversi di cellule tumorali, definendo dettagli della eterogeneità dei tumori mai descritte in precedenza”. I risultati, concludono Ferretti e Macino «gettano le basi per la conoscenza di nuove molecole di RNA, utili per lo sviluppo della terapia genica e la definizione di biomarcatori per la diagnosi e gestione del paziente nell’ambito della medicina di precisione”. (Agenbio) Mmo 11:00