Roma, 10 luglio 2024 (Agenbio) – L’estratto dei germogli di Salicornia europea è un rimedio per prevenire la steatosi epatica, conosciuta anche come “fegato grasso”. A rivelare le virtù depurative di questa pianta mediterranea sempre più amata dagli chef è uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Antioxidants e condotto nell’ambito del progetto europeo HaloFarMs. Per la prima volta scienziati e scienziate hanno dimostrato che i germogli più giovani di salicornia hanno livelli significativamente più alti di composti bioattivi, come polifenoli totali, flavonoidi, flavonoli e antociani rispetto a quelli più vecchi. «Alla luce di questi risultati – commenta la professoressa Annamaria Ranieri -, la salicornia emerge come un alimento prezioso da inserire nei pasti, soprattutto per coloro che soffrono di malattie cardiovascolari, disturbi epatici e steatosi». La salicornia è una pianta alofita, in grado cioè di vivere in terreni salini e marginali in condizioni proibitive per la maggior parte della vegetazione. Qui la salicornia esercita una importantissima funzione ecologica: la sua capacità di estrarre i sali dal suolo serve infatti a contrastare l’impoverimento idrico dei terreni. Basti pensare che attualmente circa 18 milioni di ettari nel mondo, che corrispondono al 25% del totale delle terre irrigate nell’area Mediterranea e al 7% della superficie totale del pianeta, sono colpite dal fenomeno della salinità. «Oltre a questo fondamentale ruolo ecosistemico, la salicornia – aggiunge Ranieri – è quindi un alimento che può avere una funzione importante nella dieta, come evidenziano i test effettuati su modelli animali sui quali abbiamo riscontrato un recupero completo dalla steatosi epatica». (Agenbio) 11:00 Etr