Roma, 19 luglio 2024 (Agenbio) – Gli scienziati della Northwestern Medicine e del Brigham and Women’s Hospital hanno scoperto e pubblicato su Nature le cause che determinano il lupus, una malattia autoimmune che colpisce circa cinque milioni di persone nel mondo. Alla base di tutto sembra esserci un difetto molecolare che promuove una risposta eccessiva del sistema immunitario. Il lupus può provocare danni potenzialmente letali a diversi organi, come reni, cervello e cuore. La sua eziologia, finora, non era chiara e i trattamenti spesso non riescono a controllare la malattia. “Identificando la causa di questa condizione – sottolineano i ricercatori – abbiamo individuato una potenziale cura, che, a differenza delle opzioni terapeutiche attuali, non ha effetti collaterali. Abbiamo scoperto uno squilibrio fondamentale nelle risposte immunitarie dei pazienti affetti da lupus e abbiamo definito dei mediatori specifici che possono correggere questo squilibrio per attenuare la risposta autoimmune patologica”. Gli scienziati hanno osservato cambiamenti associati alla malattia in diverse molecole nel sangue di pazienti affetti da lupus. Le alterazioni rilevate provocano un’attivazione insufficiente di un percorso controllato dal recettore degli idrocarburi arilici (Ahr), che regola la risposta delle cellule agli inquinanti ambientali, ai batteri o ai metaboliti. L’attivazione insufficiente determina troppe cellule immunitarie che promuovono la malattia, chiamate cellule T helper periferiche, che favoriscono la produzione degli anticorpi responsabili della malattia. “Quando attivavamo il percorso Ahr – afferma Deepak Rao, firmatario dell’articolo – il numero delle cellule patogene si riduceva. Non sappiamo ancora se gli effetti che abbiamo osservato possono essere considerati duraturi, ma credo che siamo sulla buona strada per individuare un potenziale trattamento”. (Agenbio) 11:00 Mmo