Roma, 7 agosto 2024 (Agenbio) – Un gruppo di ricercatori guidato da Andreas Moor, del Dipartimento di Scienze e Ingegneria dei Biosistemi dell’ETH Zurich a Basilea, ha scoperto proteine sulla superficie delle cellule del cancro del colon-retto e delle cellule del fegato che si legano tra loro e giocano un ruolo fondamentale nella formazione di nuove metastasi. I risultati, riportati su Nature, mostrano come le cellule del cancro del colon-retto colonizzano il fegato. Nei casi in cui il cancro è fatale, nove volte su dieci la causa è la metastasi. Si parla di metastasi quando le cellule del tumore primario si staccano e viaggiano attraverso il sistema circolatorio verso altre parti del corpo. “Il cancro del colon-retto metastatizza nel fegato a causa del flusso sanguigno – ha affermato Moor -. Il sangue viene arricchito di nutrienti nell’intestino prima di andare al fegato, che metabolizza i nutrienti, ha continuato. Per le cellule del cancro del colon-retto, il fegato è l’ultima tappa: rimangono intrappolate nella rete capillare del fegato,” ha concluso. Costanza Borrelli, studentessa di dottorato, e altri membri del gruppo di Moor hanno dimostrato che anche le cellule del fegato giocano un ruolo importante nel determinare se le cellule tumorali possono colonizzare il loro nuovo sito. Utilizzando test sofisticati, Moor e il suo gruppo di ricerca ha scoperto che il segreto risiede in alcune proteine sulla superficie cellulare. Quando le cellule del fegato presentano una proteina chiamata Plexina-B2 e le cellule del cancro del colon-retto possiedono certe proteine della famiglia delle semaforine, queste ultime possono attaccarsi alle cellule del fegato. Le cellule tumorali che hanno semaforine sulla loro superficie sono particolarmente pericolose. I dati dello studio mostrano che il cancro del colon-retto metastatizza più precocemente e frequentemente nel fegato se il tumore ha grandi quantità di semaforina. “Perché le cellule del fegato producano plexina e quale sia il ruolo di questa proteina nei fegati sani è tuttora poco chiaro e ci interessa molto” ha dichiarato Moor. Si è scoperto che il contatto diretto tra plexina e semaforina innesca cambiamenti fondamentali nelle cellule del cancro del colon-retto. Per staccarsi dal tumore primario, le cellule tumorali devono cambiare identità: si liberano dallo strato superficiale dell’intestino, o epitelio, recidendo i legami stretti con le cellule vicine. Una volta nel flusso sanguigno, le cellule tumorali assomigliano a quelle del tessuto connettivo chiamato mesenchima. Una volta trovato il loro nuovo ambiente, grazie alla plexina su alcune cellule del fegato, le cellule tumorali tornano alla loro forma sedentaria. “Si verifica un processo di epitelizzazione,” hanno commentato i ricercatori. È possibile notare immediatamente questo cambiamento osservando le cellule tumorali, poiché formano invaginazioni simili alle pieghe o cripte dell’intestino, ha spiegato Moor. Ulteriori test hanno dimostrato che la plexina favorisce anche la formazione di metastasi nel melanoma e nel cancro del pancreas. Per Moor e il suo gruppo, questo solleva molte nuove domande di ricerca. Una in particolare sta attirando la loro attenzione: quando le cellule tumorali si raggruppano per formare un tumore, influenzano anche le cellule nell’ambiente circostante. “Le cellule tumorali creano il proprio ecosistema,” ha concluso Moor. (Agenbio) Mmo 9:00