Quasi metà dei casi di demenza potrebbero essere previsti o ritardati facendo caso a 14 fattori di rischio fin dall’infanzia

Roma, 9 agosto 2024 (Agenbio) – A causa del rapido invecchiamento della popolazione in tutto il mondo, si prevede che il numero di persone affette da demenza quasi triplicherà entro il 2050. Due nuovi fattori di rischio, osservabili fin dall’infanzia, si aggiungono alla precedente lista di 12 raccomandazioni per prevenirne o ritardarne la comparsa in metà dei casi: è quanto emerge da una nuova ricerca coordinata dalla terza Commissione Lancet sulla prevenzione, l’intervento e la cura della demenza (che verrà presentata all’Alzheimer’s Association International Conference 2024) e pubblicata su The Lancet. Prendendo l’Inghilterra come esempio, il rapporto delinea oltre una decina di raccomandazioni – oggi 14 –  per individui e governi per aiutare a ridurre il rischio, tra cui prevenire e curare la perdita dell’udito, la perdita della vista e la depressione; essere cognitivamente attivi per tutta la vita; usare la protezione della testa negli sport di contatto; ridurre i fattori di rischio vascolare (colesterolo alto, diabete, obesità, ipertensione); migliorare la qualità dell’aria; e fornire ambienti comunitari di supporto per aumentare il contatto sociale. I due nuovi fattori di rischio – colesterolo LDL alto e problemi di udito – sono associati al 9% di tutti i casi di demenza, con una stima del 7% dei casi attribuibile al primo e il 2% dei casi attribuibile al secondo. (Agenbio) Cdm 11:00