Roma, 27 agosto 2024 (Agenbio) – Ricercatori del Forest Modelling Lab del Cnr-Isafom hanno svelato informazioni cruciali sui fattori che influenzano resilienza, produttività e stabilità dei boschi europei, concentrandosi in particolare sull’impatto dovuto all’età degli alberi e dei popolamenti forestali. I risultati sono in due studi condotti in collaborazione con l’Università di Firenze, pubblicati sulle riviste Journal of Environmental Management e Forests. Gli studiosi hanno esaminato siti europei di pino silvestre, abete rosso e faggio, tre specie tra le più importanti e comuni in Europa, con diverse età. Su tali popolamenti forestali, è stato applicato il modello bio-geo-chimico del Cnr, che simula la dinamica dei flussi di carbonio, azoto, energia e acqua in foreste e con diverse specie vegetali, età, diametri degli alberi e classi di altezza, con l’obiettivo di indagare gli scenari di evoluzione naturale in un futuro “indisturbato”, cioè privo di interventi antropici. Spiega Elia Vangi, postdoc presso il Forest Modelling Lab del Cnr-Isafom, primo autore di entrambi i lavori: «Analizzando l’impatto del cambiamento climatico e dell’età sulle foreste europee, utilizzando cinque scenari diversi, si evince che – per tutte le specie studiate – le differenze tra età delle foreste risultano più significative rispetto a quelle tra scenari climatici. La produttività delle foreste raggiunge il picco nei popolamenti giovani e di mezza età (16-50 anni), indipendentemente dalle condizioni climatiche. In particolare, le faggete si dimostrano stabili e resilienti con l’aumento di CO2 atmosferica e temperatura mostrando un aumento di chiome e tronchi che, invece, diminuisce nelle foreste di abete rosso, soprattutto nelle classi di età avanzate. Il pino silvestre mantiene una capacità di stoccaggio della CO2 più stabile rispetto alle altre specie, ma vede una diminuzione dell’incremento annuo di volume. Comprendere queste dinamiche è cruciale per sviluppare strategie di gestione efficaci. Promuovere la diversità delle specie e delle età all’interno delle foreste può rafforzare la loro resilienza e adattabilità ai cambiamenti climatici futuri». (Agenbio) Etr 12:00