Roma, 9 settembre 2024 (Agenbio) – Far luce sul vaiolo delle scimmie: è questo l’obiettivo dei numerosi studi finalizzati a capire come prevenire e contrastare la malattia di cui tanto si sta parlando nelle ultime settimane. E l’Italia sta fornendo il suo prezioso contributo. I ricercatori del gruppo Mpox-Icona, infatti, hanno osservato che una carica virale elevata nelle vie respiratorie superiori, nelle prime fasi dell’infezione, potrebbe essere un segnale predittivo di gravità. Da questo punto di vista i risultati dello studio, pubblicati sulla rivista eBioMedicine, potrebbero aiutare ad affinare le strategie mediche nelle fasi iniziali delle infezioni migliorando l’identificazione dei casi gravi. Il lavoro “dimostra che più è elevata la quantità di virus nell’organismo e maggiore è la probabilità di avere forme gravi” ha spiegato l’infettivologo Matteo Bassetti su X. Tra gli altri aspetti osservati anche il fatto che “la razza caucasica e la presentazione con febbre, mal di gola, linfoadenopatia e lesioni perianali potrebbero predire la grave evoluzione della malattia”. (Agenbio) Des 11:00