Roma, 20 settembre 2024 (Agenbio) – I danni provocati dal Covid sono stati e sono tuttora innumerevoli, tanto quelli diretti quanto quelli collaterali. Uno di questi riguarda gli adolescenti, costretti, come tutti del resto, a rimanere per un lungo periodo chiusi in casa senza la possibilità di andare a scuola, stare con i compagni e apprendere regolarmente. Questa pausa forzata avrebbe addirittura fatto invecchiare precocemente il loro cervello. A sostenerlo è stata una ricerca condotta dagli esperti dell’università di Washington, pubblicata sulla rivista “Pnas” (Proceedings of the National Academy of Sciences) e finanziata dalla Bezos Family Foundation. In base a quanto emerso dallo studio, le restrizioni sociali avrebbero sostanzialmente velocizzato la maturazione cerebrale degli adolescenti, con un’accelerazione media di 4,2 anni nelle femmine e di 1,4 anni nei maschi. La ricerca era iniziata in realtà nel 2018, ancor prima del Covid e con ben altri obiettivi, poi modificati in seguito alla pandemia. Ciò su cui si sono concentrati gli scienziati è lo spessore della corteccia cerebrale, ovvero lo strato esterno di tessuto del cervello, che indica il livello di maturazione cerebrale. Infatti, più sottile è la corteccia, più risulta invecchiato il cervello. E, sulla scorta dei dati raccolti, gli esperti hanno potuto creare un modello in grado di analizzare il livello assottigliamento corticale atteso nell’adolescenza. (Agenbio) Des 9:00