Roma, 2 ottobre 2024 (Agenbio) – Un gruppo di ricercatori della School of Biological Sciences dell’Università di Aberdeen ha utilizzato un nuovo modello per studiare l’origine della biodiversità nel sud-est asiatico. I risultati, pubblicati su Proceedings of the Royal Society B, mostrano che includere anche le specie estinte in questo tipo di analisi potrebbe cambiare radicalmente lo scenario fino ad oggi accettato. Il team di scienziati ha raccolto le informazioni contenute in articoli precedentemente pubblicati, relative alla storia evolutiva e alla diffusione di gruppi tassonomici originari di Borneo, Sulawesi (un’isola dell’Indonesia), Sumatra, Java, Filippine, Nuova Guinea e della parte continentale del sud-est asiatico. Le specie incluse nella ricerca comprendono molte piante e animali, sia vertebrati che invertebrati. Dopodiché, ha utilizzato un nuovo modello che, a differenza di altri metodi, include anche un’ipotesi della distribuzione geografica degli animali estinti.
Da queste analisi è emerso che tutti i gruppi tassonomici inclusi nella ricerca erano presenti nelle terre che costituiscono le attuali isole della regione molto prima di quanto si pensasse in passato. La diffusione degli antenati di queste specie sarebbe avvenuta molto più indietro nel tempo rispetto a quanto precedentemente stimato. E, ipotizzano gli autori, la loro diffusione potrebbe essere stata resa possibile da ponti terrestri esistiti per un lungo periodo negli ultimi 45 milioni di anni. (Agenbio) Etr 9:00