Roma, 9 ottobre 2024 (Agenbio) – Uno studio IEO in pazienti con tumore avanzato del colon-retto, pubblicato sulla rivista Annals of Oncology, ha dimostrato che tramite una biopsia liquida prima dell’avvio del trattamento è possibile ottenere informazioni fondamentali per garantire a ciascun paziente la migliore terapia possibile. «Ad oggi la scelta terapeutica in pazienti con tumore del colon avanzato si basa sull’analisi di pochi geni eseguita sulle biopsie tissutali. Quello che abbiamo scoperto – spiega Davide Ciardiello, giovane medico della Divisione di Oncologia Medica dei Tumori Gastrointestinali e Neuroendocrini, ideatore e primo autore del lavoro – è come la biopsia liquida, in pazienti con tumori del colon-retto definiti RAS/BRAF non mutati, possa identificare un universo di alterazioni molecolari, catturando l’eterogeneità delle cellule tumorali. Infatti, in oltre la metà dei pazienti, sono state rilevate delle alterazioni genetiche “actionable”, cioè bersagli su cui sono attivi farmaci mirati. Inoltre, utilizzando il medesimo test di profilazione molecolare estesa sia sul campione di sangue che su quello tissutale, abbiamo osservato come la biopsia liquida possa risultare non solo equivalente, ma in alcuni casi superiore rispetto a quella solida. Si tratta di un passo avanti importante nell’applicazione dell’oncologia di precisione. Ad oggi, uno degli ostacoli più difficili nei trattamenti in questa popolazione di pazienti, è rappresentato dall’esistenza o dallo sviluppo di meccanismi di resistenza ai farmaci. Quando sono presenti questi meccanismi, come in una partita a scacchi noi ricercatori dobbiamo trovare una mossa per cui il tumore non possa trovare una contromossa. Per questo motivo, la possibilità di conoscere tramite un semplice prelievo di sangue l’identikit molecolare del tumore prima, durante e dopo la terapia può consentirci di offrire a ciascun paziente una terapia personalizzata». (Agenbio) Etr 10:00