Roma, 5 novembre 2024 (Agenbio) – Per la prima volta, una nuova ricerca ha mostrato le prove evidenti che alcuni disturbi cognitivi come l’ADHD e il Parkinson hanno una base biologica. In un grande studio pubblicato su Nature Genetics e condotto da un team di scienziati internazionali (Enigma – Enhancing Neuro Imaging Genetics through Meta-Analysis) sono state individuate 254 varianti genetiche che modellano strutture cerebrali chiave, come quelle che controllano la memoria, le capacità motorie e le dipendenze. Più di mille laboratori di 45 paesi (compresa l’Italia) hanno partecipato allo studio con l’obiettivo di cercare le differenze genetiche che influenzano la struttura e la funzione del cervello. Conducendo la ricerca in tutto il mondo, gli studiosi vogliono comprendere qual è “l’essenza genetica dell’umanità” e identificare quali sono le parti del cervello più grandi o più piccole di alcune persone rispetto ad altre che sono legate a una particolare disfunzione. In poche parole, lo studio mira a riconoscere i geni che controllano lo sviluppo di una determinata malattia e quindi a capire come intervenire. Attraverso scansioni cerebrali e campioni di Dna, il team di scienziati ha analizzato il cervello di più di 74mila persone. I risultati hanno dimostrato che ci sono alcune associazioni tra gene specifico e volume cerebrale che comportano un rischio più alto di sviluppare Parkinson e deficit di attenzione e iperattività. Miguel Renteria, uno degli autori principali dello studio afferma che la ricerca «è un passo necessario per comprendere ed eventualmente trattare queste condizioni in modo più efficace». (Agenbio) Ala 10:00