Roma, 15 novembre 2024 (Agenbio) – I rifiuti prodotti dal batterio Escherichia coli nel tratto intestinale, che provocano la formazione di aggregati proteici di alfa-sinucleina, potrebbero essere tra le cause della malattia di Parkinson. A scoprirlo è uno studio dell’Università della California, Irvine, che evidenzia come questi aggregati siano gli stessi presenti nel cervello dei pazienti con Parkinson, ritenuti responsabili della malattia. I risultati del lavoro sono stati pubblicati su Acs Chemical Neuroscience e Acs Chemical Biology. «Ci sono prove che questi aggregati proteici responsabili di malattie possano viaggiare dall’intestino al cervello attraverso il nervo vago, che collega questi organi», ha spiegato Elizabeth Bess, professoressa del Dipartimento di Chimica e ricercatrice principale del lavoro, da anni impegnata con il suo team nello studio del microbioma umano. «Quindi, se possiamo fermare la formazione di aggregati nell’intestino, c’è la possibilità che queste proteine non raggiungano il cervello e non causino il Parkinson» continua Bess. «Ora che abbiamo scoperto come si formano questi aggregati, possiamo trovare modi per impedirne la formazione. Possiamo tracciare la proteina dalle cellule intestinali e vedere se arriva ai neuroni, che è il meccanismo proposto per il passaggio dall’intestino al cervello. I grumi di alfa-sinucleina si trovano nell’intestino molti anni prima che i sintomi della malattia si manifestino, quindi, esiste una reale finestra di opportunità per fermare la formazione di queste proteine patogene prima che diventino un problema maggiore», conclude Bess. (Agenbio) Etr 10:00