La ricerca è stata fatta nel vecchio continente. Professioni sanitarie dietro solo ai comparti del lusso e dell’educazione
Roma, 30 aprile 2024 (Agenbio) – I risultati di una ricerca commissionata a Ipsos da Fondazione Clariane, che in Italia è presente con il network della Salute Korian,
mettono in evidenza quanto le professioni sanitarie siano ricercate dai giovani studenti di sette Paesi europei. Infatti risulta che il settore sanitario, dopo il lusso (51%) e l’educazione (47%), è il terzo più ambito dai ragazzi europei (45%). In particolare, le professioni legate alla salute mentale sono quelle più scelte.
Considerando le ambizioni degli studenti italiani, le professioni sanitarie si classificano sotto la media europea (42%), mentre lusso (62%) e il settore delle telecomunicazioni (61%) sono molto ricercati. Federico Guidoni, il presidente e CEO di Korian Italia, ha spiegato: «Il calo delle vocazioni in sanità è un elemento sistemico. Non possiamo pensare di affrontare la crescente domanda di cure e assistenza sanitaria richiamando i medici in pensione o semplicemente aumentando i posti nelle università. I dati evidenziano un ampio divario tra le aspirazioni dei giovani e la loro percezione delle professioni sanitarie, soprattutto per quanto riguarda driver ritenuti fondamentali come il bilanciamento vita lavoro, la flessibilità oraria e il salario».
Prosegue poi Guidoni: «Il settore privato e quello pubblico sono chiamati a dialogare e fare sistema anche su questo fronte, per essere pronti alle sfide del futuro. Possiamo fare meglio, investendo ancora di più in formazione e in nuove modalità organizzative e di lavoro favorite dall’introduzione massiva della digitalizzazione e automatizzazione dei processi a minor valore aggiunto e dall’introduzione strutturata dell’intelligenza artificiale. Tutti elementi estremamente attrattivi per i giovani. Usare tutte le risorse a disposizione e usarle meglio. Questo deve essere il nostro obiettivo».
Lo studio di Ipsos è stato svolto grazie a un questionario online tra ottobre e novembre 2023: hanno partecipato 2100 giovani tra i 16 e i 20 anni. Questi erano di sette paesi europei: Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Uk e Spagna. In tutto trecento tra ragazzi e ragazze hanno espresso la loro preferenza per le professioni sanitarie. Il 75% dei giovani si mostra molto fiducioso di trovare un’occupazione in seguito al ciclo di studi, e questo riguarda anche studenti italiani, pur trovandosi in uno dei paesi con il tasso di disoccupazione giovanile più alto.
Inoltre sono state individuate le motivazioni che spingono i giovani a scegliere una professione infermieristica e socio-sanitaria piuttosto che altre: l’utilità della professione, la soddisfazione personale e la riconoscenza sociale, la possibilità di lavorare in squadra. Oltre a questo, risulta anche che il 48% dei giovani sceglie questo lavoro per i livelli salariali. Mentre, sempre stando ai risultati degli studi, i limiti che vengono maggiormente individuati dagli aspiranti infermieri o socio sanitari europei sono: il carico di lavoro, il contatto con le malattie, i livelli salariali, gli orari lavorativi non regolari, la difficile gestione della vita privata con quella lavorativa. Il 33% degli studenti indica anche come difficoltà la durata del ciclo di studi per lavorare in questi ambiti. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:30