Crescita posti a del 5,1% di SAU bio in Europa

Lo sviluppo del biologico sembra aumentare, le analisi infatti testimoniano un incremento della superficie di terreni biologici del 5,1% nei Paesi dell’Unione Europea

Roma, 28 febbraio 2024 (Agenbio) – Grazie all’analisi dei dati presentati dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM a Biofach 2024 “The World of Organic Agriculture 2024″, riferiti al 2022, si può notare come lo sviluppo del biologico in Europa stia aumentando. Infatti, nel 2022 la superficie dei terreni biologici è cresciuta, tanto da registrare un incremento del 5,1% nei Paesi dell’Unione Europea. Sono stati riconosciuti globalmente ormai 16,9 milioni di ettari bio.

La SAU biologica invece è aumentata del 10%, con una superficie di più di 18,5 milioni di ettari, tenendo conto dell’intero perimetro europeo.

Tra i paesi europei, l’Italia risulta essere tra quelli più biologici, considerando i suoi 2,3 milioni di ettari. Prima spiccano la Francia con 2,9 milioni di ettari e la Spagna con 2,7 milioni di ettari. Dal 2021 l’Italia ha registrato un forte sviluppo di più di 0,2 milioni di ettari, subito dopo la Grecia.

E ancora il nostro paese si conferma uno tra i migliori con una SAU bio del 18,7% circa il doppio della media europea.

Sui 480mila produttori bio in Europa, l’Italia ne registra oltre 82.593, e anche per quanto riguarda i trasformatori sale sul podio avendone circa 24.000.

L’Europa fa dunque molti progressi in questo campo: dopo gli Stati Uniti, che ha registrato vendite biologiche per 58,6 miliardi di euro, troviamo l’Europa che registra 53,1 miliardi di euro di vendite, e dopo o paesi dell’Unione Europea con 45,1 miliardi di euro.

Moltissimi passi in avanti dunque, anche se per quanto riguarda i consumi di alimenti bio, nel 2022 si registra un decremento del 2,2% nel mercato europeo e del 2,8% nei paesi dell’Ue.

La presidente Maria Grazia Mammuccini ha ribadito con molta precisione che: «Da Biofach è emerso con chiarezza che la transizione verso il biologico, fondato sull’agroecologia, è in grado di affrontare le criticità che sta vivendo il sistema agroalimentare. Risponde alla domanda di cibo salutare e sostenibile garantendo la preservazione della fertilità del suolo, la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici e capace, al tempo stesso, di mettere al centro gli agricoltori e le comunità locali puntando sui distretti biologici e su filiere etiche basate sul giusto prezzo per produttori e consumatori»

Ha aggiunto inoltre sempre la presidente: «Il bio, inoltre, favorisce l’occupazione agricola, in particolare di giovani e donne, le quali, come riconosciuto nel corso della manifestazione, stanno assumendo un ruolo di particolare rilievo nell’affermazione del modello agroecologico. Il sempre maggior coinvolgimento delle donne nei processi decisionali è fondamentale, perché la loro creatività e determinazione, unite a elevate competenze, contribuiscono a imprimere la spinta propulsiva necessaria per affrontare le sfide dei sistemi alimentari verso la sostenibilità. È essenziale, però, continuare ad investire in ricerca e innovazione per la transizione ecologica sostenendo gli agricoltori nel cambiamento» (Agenbio) Eleonora Caruso 9:30