Sostenibilità della vendemmia

A Grottaferrata è stata osservata la vendemmia sostenibile, volta a preservare e rispettare l’ambiente, prima tappa di un lungo progetto che coinvolgerà tutta l’Italia

Roma, 30 settembre 2024 (Agenbio) – Per una vendemmia sostenibile solitamente si produce vino cercando di preservare le risorse naturali per le generazioni future e si ricercano i migliori metodi per ottenere il minor impatto possibile sull’ambiente. Dunque il concetto di vendemmia sostenibile va oltre la semplice raccolta dell’uva: si tratta di una filosofia di coltivazione che pone al centro l’ecosistema e l’armonia con la natura. La cura della terra, il rispetto per la biodiversità, e l’attenzione alla qualità sono i pilastri di questa filosofia.

Questo avviene vicino Roma ad esempio, a Grottaferrata, com’è stato possibile vedere nel corso del primo bio tour realizzato grazie al progetto Being Organic in EU. Qui infatti la coltivazione dell’uva avviene seguendo il metodo biologico, il quale consiste sostanzialmente nell’evitare processi chimici e fitofarmaci. Viene utilizzata soltanto la forza delle braccia degli agricoltori, di alcuni buoni decespugliatori meccanici, e di qualche pianta leguminosa che combatte vegetali infestanti e parassiti in modo naturale. La vendemmia manuale consente di preservare maggiormente l’integrità dell’uva e di selezionare in campo solo i grappoli con determinate caratteristiche.

Negli ultimi anni però la vendemmia non segue il ritmo delle stagioni, poiché i cambiamenti climatici stanno causando cambiamenti nei tempi della vendemmia.

Infatti anche a Grottaferrata i primi grappoli sono stati raccolti il 7 agosto. Parliamo di una  collina esposta a sud-est in direzione della Capitale, con 12 ettari di vigneti che hanno più di cinquanta anni.

La comunità che si occupa della vendetta si chiama Capodarco,  è anche un’azienda biologica che pratica agricoltura sociale dal 1978 con l’obiettivo principale del rispetto per l’ambiente. La vendemmia in questi luoghi è svolta con tecnica manuale, ci sono cassette poste sotto i filari. La raccolta dell’uva più asciutta avviene nelle prime ore del mattino, entro le 11.00. Quello che rende ancora più speciale il momento della raccolta è il fatto che contribuiscono al lavoro persone con disabilità mentale e fisica e che sono coinvolti nelle vigne grazie a progetti di inclusione sociale. È stato possibile vedere questo nel corso del primo bio tour realizzato grazie al progetto Being Organic in EU, che mira a contribuire ad un sistema agroalimentare sostenibile a sostegno del “Green Deal Europeo” e delle strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” per favorire un sistema alimentare etico, salutare, resiliente dal punto di vista climatico ed ecologico e a mettere in risalto le caratteristiche virtuose dell’agricoltura biologica europea, sia in termini di qualità del prodotto sia di sostenibilità. Questa è promossa da FederBio in collaborazione con Naturland (associazione tedesca di agricoltori bio), e co-finanziata dall’Unione europea. Questa tappa dedicata al vino biologico è la prima di un percorso che si snoderà lungo l’Italia, con altri due appuntamenti, per raccontare il “valore aggiunto di queste filiere” che spesso coniugano insieme, oltre al rispetto per la terra, anche valori sociali e la lotta all’illegalità. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:30