Long acting, nuovi farmaci per l’HIV

Il progresso scientifico nel campo delle malattie sessualmente trasmissibili ha ottenuto nuovi medicinali a rilascio prolungato

Roma, 30 luglio 2024 (Agenbio) – Dal 19 al 21 giugno ha avuto luogo la 16° edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, tornata a Roma dopo 6 anni, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Questa costituisce un’iniziativa punto di riferimento per la comunità scientifica in tema di HIV-AIDS, Epatiti, Infezioni Sessualmente Trasmissibili e Virus emergenti. ICAR è organizzato sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica e del mondo della Community. I presidenti di questa edizione sono la Prof.ssa Antonella Cingolani, Ricercatore Malattie infettive, Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, Roma; Prof. Antonio Di Biagio, Professore Associato Malattie Infettive, Università di Genova; Massimo Farinella, Responsabile Salute Circolo Mario Mieli; Prof. ssa Giulia Carla Marchetti, Professore Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Milano.

C’è stata in occasione la premiazione del concorso RaccontART, grazie al quale molti giovani hanno rappresentato la prevenzione attraverso le loro opere video/fotografiche e grafiche. Il progetto EduForIST è stato poi presentato: gli educatori di varie associazioni hanno svolto laboratori nelle scuole medie e superiori con alunni tra i 12 e i 16 anni di sei regioni italiane, trattando varie tematiche, tra cui anche la prevenzione dell’HIV e delle Infezioni Sessualmente Trasmesse.

Il lavoro della comunità scientifica è sempre più intenso: il traguardo più recente della ricerca in questo ambito sono i nuovi farmaci a lunga durata (long acting).

Ha spiegato la professoressa Antonella Cingolani: «Oggi la terapia anti- retrovirale permette di garantire una sopravvivenza ai pazienti HIV positivi che si avvicina sempre di più a quella della popolazione generale; se la terapia è assunta regolarmente, la viremia si può azzerare fino a rendere il virus non trasmissibile, come sancito dall equazione U=U, Undetectable=Untrasmittable. Ciò non significa che l’HIV sia sconfitto, anzi, resta un ampio sommer- so, come dimostrano le diagnosi tardive che emergono ogni anno, con pazienti talvolta già in AIDS. I nuovi strumenti a disposizione poi ci impongono di pensare a un trattamento personalizzato per ogni paziente e a una terapia che possa durare per decenni».

il Prof. Antonio Di Biagio ha poi commentato: «Con i long acting attualmente a disposizione si stima che solo il 50% delle persone con HIV possa accedere a questi trattamenti. Con i nuovi farmaci, i cui studi sono in fase 2 e 3, che in Italia probabilmente saranno disponibili dal 2025, la stragrande maggioranza dei pazienti potrà fruire di trattamenti a rilascio prolungato, con benefici per l’aderenza terapeutica, per la qualità della vita, per la lotta allo stigma, visto che si tratta di una terapia che impatta pochissimo sulla quotidianità, garantisce efficacia a lungo termine e bassa tossicità».

Nonostante questi grandi progressi, l’HIV risulta sempre minacciosa e per questo è necessario rilanciare campagne di informazione corrette e aggiornate. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:30