Si tratta di un progetto che affronta il problema della loro presenza in città al fine di tutelarli
Roma, 30 aprile 2024 (Agenbio) – Il progetto “Life Wild Wolf” ha lo scopo di scoraggiare la presenza dei lupi nelle aree abitate. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una continua popolazione di animali come cinghiali, volpi e lupi in città e periferie. In questo modo il progetto, nato da poco, permetterà di gestire al meglio situazioni critiche che si possono presentare a causa della presenza di animali selvatici in ambienti europei antropizzati. Purtroppo si tratta di un fenomeno in crescita a livello europeo, e pochissimi paesi hanno linee guida in grado di fornire indicazioni su come intervenire e garantire sicurezza.
Questi animali, pur avvicinandosi alle città, rimangono selvatici, e in quanto tali non devono essere trattati come animali domestici. Valeria Salvatori, responsabile del progetto per l’Istituto di Ecologia Applicata, ha spiegato: «Il progetto tratterà il caso del lupo, le cui popolazioni si stanno espandendo in diversi Paesi europei. L’obiettivo è migliorare la capacità tecnica delle autorità competenti nel gestire e prevenire le criticità, incoraggiando pratiche che facciano mantenere al lupo un comportamento schivo, così come da natura, e migliorino le reazioni delle persone alla sua presenza inaspettata. Il partenariato internazionale ci permetterà di analizzare le casistiche più diverse e creare una base di dati a livello europeo che ci consentirà di condividere esperienze e buone pratiche».
Il progetto è supportato dall’Università degli Studi di Roma La Sapienza, la Regione Lazio e il Comune di Roma. Da circa 11 anni la presenza di lupi sul Litorale Romano è aumentata: dal 2010 fino a oggi sono stati registrati 8 lupi morti investiti, 4 lupi morti per bracconaggio e 3 per cause naturali. Un numero notevole, che ha caratterizzato principalmente quest’area. Gli studi infatti si svolgeranno a Roma, nell’Oasi Lipu Castel di Guido e nelle limitrofe aree naturali della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Nel territorio dell’area protetta, ampia 15.900 ettari, gli studiosi monitoreranno due branchi: uno ha come territorio centrale l’Oasi Lipu Castel di Guido, gestita dal 1999, il quale si compone di 3 individui, l’altro si trova tra Maccarese e Aranova, ed è composto sempre da 3 individui.
Il progetto “Life Wild Wolf” è finanziato dal programma LIFE della Commissione Europea e ha durata di 5 anni, è composto da un gruppo multidisciplinare di 18 partner, coordinati dall’Istituto di Ecologia Applicata di Roma.
Suo obiettivo principale è quello di sviluppare protocolli sperimentali e testare la loro efficienza, per fornire un contributo alla gestione di queste situazioni critiche. Dunque verranno definiti i modelli comportamentali dei lupi nei contesti dominati dall’uomo e verranno individuati interventi per evitare o diminuire la presenza dei lupi negli insediamenti umani. Saranno poi sperimentati dispositivi di protezione, oltre alla formazione tecnica per tutti gli enti preposti al monitoraggio, gestione e comunicazione della presenza del lupo. Il progetto sarà svolto in Croazia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia e Svezia, toccando 7 delle 9 popolazioni di lupo d’Europa. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:30