Roma, 23 gennaio 2025 (Agenbio) – Con un semplice esame del sangue si può diagnosticare la malattia di Alzheimer precocemente, nella sua fase iniziale e senza strumenti invasivi. A sostenerlo è uno studio condotto presso il NYU Langone Health, unito ad altri centri degli Stati Uniti e del Brasile, e pubblicato su Molecular Psychiatry. In pratica, il calo dei livelli ematici di due specifiche molecole potrebbe essere il vero responsabile del peggioramento della malattia, più nelle donne che negli uomini. Dalle ricerche condotte dal team è emerso che la diminuzione dei livelli ematici della proteina acetil-L-carnitina induce in donne e uomini con lieve deterioramento cognitivo e malattia di Alzheimer, aspetti classici dell’aggravamento della malattia. I livelli ematici di carnitina libera, che sono essenziali per la funzione cerebrale, risultano diminuiti in maniera costante e graduale in quantità correlate alla gravità del declino cognitivo. Negli uomini si è osservato un calo significativo dell’acetil-L-carnitina, ma non della carnitina libera: ciò fa intuire che ci sia una differenza legata al sesso nella malattia. Dai cali di queste sostanze, insomma, sarebbe possibile indicare la presenza e lo stato di gravità dell’Alzheimer. “I nostri risultati offrono la prova che livelli ematici ridotti di acetil-L-carnitina e carnitina libera potrebbero agire come biomarcatori del sangue per identificare coloro che hanno il morbo di Alzheimer e potenzialmente coloro che sono a maggior rischio di sviluppare demenza precoce”, ha affermato l’autrice principale dello studio Betty Bigio. (Agenbio) Des 10.00