Celiachia, diagnosi con test sangue affidabile e meno inquinante 

Roma, 13 febbraio 2025 (Agenbio) – Un gruppo di ricercatori dell’Università di Perugia ha dimostrato, con un trial su 236 bambini, che un semplice esame del sangue è in grado di rilevare la celiachia e aiuta anche a salvaguardare l’ambiente. Rispetto alla biopsia, metodo tradizionale di diagnosi, infatti, questa procedura comporta un minor consumo di energia e risorse. 
Il team ha misurato con esattezza quanta anidride carbonica, uno dei gas maggiormente responsabili dell’effetto serra e dei relativi danni climatici, viene rilasciata nell’atmosfera impiegando la tecnica bioptica in anestesia generale e quanta con un normale esame del sangue. Si è scoperto che la seconda ha una “impronta carbonica”, cioè un’emissione di CO2, quasi sei volte inferiore alla prima: 57,2 chili di CO2 all’anno per ogni paziente trattato anziché 397,9 chili. 
In termini di danno ambientale è stato visto che ogni singola biopsia per la ricerca di malattia celiaca comporta l’emissione di 22 kg di CO2 per l’anestesia più altri 5,4 kg per l’endoscopia gastrointestinale superiore. Invece l’esame di laboratorio, in sé, pesa appena 0,1-0,15 kg di CO2. Differenza abissale che si riduce solo perché nel calcolo globale i ricercatori hanno aggiunto anche le emissioni dovute ai mezzi di trasporto (solitamente auto privata) utilizzati dai pazienti per recarsi in ospedale, più frequenti nel primo caso e molto meno nel secondo. E si arriva così alla cifra globale di 397,9 kg di CO2 contro 57,2. (Agenbio) Etr 0.9.00 
(in fase di pubblicazione, presentata pochi giorni fa al Research Days Sigenp)