Roma, 21 febbraio 2025 (Agenbio) – Alcuni ricercatori dell’Università di Durham (Regno Unito) hanno svelato che un tipo di batterio E-coli, alla morte, produrrebbe un enzima in grado di scomporre le cellule nutrienti per aiutare quelle vicine. Secondo lo studio pubblicato su Nature Communications, per alcuni organismi, non ci sarebbe la morte ma una sorta di evoluzione della specie dopo il decesso. Gli studiosi ipotizzano che le cellule vicine a quelle morte otterrebbero da quest’ultime nutrienti e possano essere in qualche modo clonalmente collegate tra loro. Le biomolecole che regolano i processi dopo la morte possono così essere sfruttate in futuro anche per progettare strumenti utili alla salute dell’uomo. Ad esempio nuovi bersagli per malattie batteriche o per la crescita batterica in biotecnologia. (Agenbio) Ala 09.00