Il primo monomateriale in UE per uso alimentare

Roma, 30 ottobre 2024 (Agenbio) – L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha partecipato a un progetto europeo per verificare la sicurezza del primo nanomateriale autorizzato nell’Unione Europea per uso alimentare, l’idrossido di ferro adipato tartrato (IHAT), recentemente immesso sul mercato. Uno studio interlaboratorio, condotto dal Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (Joint Research Centre – JRC, Ispra) in collaborazione con quattro laboratori pubblici esperti nella caratterizzazione fisico-chimica dei nanomateriali, ha validato un metodo analitico per il controllo della conformità di IHAT. Tra i centri partecipanti figura il laboratorio del gruppo nanosicurezza dell’ISS, che opera anche come Laboratorio Nazionale di Riferimento (LNR) per i nanomateriali negli alimenti.

La carenza di ferro rappresenta un problema significativo a livello globale ed europeo, colpendo in particolare donne in età fertile, soprattutto durante la gravidanza, e bambini. L’IHAT è una fonte biodisponibile di ferro composta da particelle nanometriche ottenute tramite sintesi chimica. La valutazione della sicurezza di questo nanomateriale, destinato agli integratori alimentari, è stata effettuata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). “È stata una pietra miliare nella storia dei Novel Foods, alimenti innovativi privi di una storia di consumo prima del 1997, anno in cui fu introdotta la regolamentazione europea in materia – spiega Francesco Cubadda, responsabile del laboratorio ISS e membro del gruppo di lavoro EFSA. – Per la prima volta, un nanomateriale ingegnerizzato è stato proposto come novel food e come fonte di un nutriente essenziale come il ferro. Questo ha richiesto una valutazione di sicurezza estremamente complessa, basata su tre documenti guida dell’EFSA relativi ai novel foods, alle fonti di nutrienti e ai prodotti delle nanotecnologie”.

La valutazione ha combinato i risultati degli studi tradizionali su animali da laboratorio con quelli ottenuti attraverso metodi alternativi (New Approach Methodologies, NAM), che stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella valutazione dei nanomateriali destinati all’alimentazione. A questi si sono aggiunte evidenze derivanti da studi di intervento sull’uomo. Solo dopo aver verificato la sicurezza del prodotto, la Commissione Europea e gli stati membri hanno approvato l’autorizzazione alla sua immissione sul mercato, con un regolamento che ne stabilisce le specifiche tecniche. Il prodotto è ora disponibile sul territorio nazionale.

Lo studio recentemente pubblicato fornisce ai laboratori ufficiali un metodo analitico per verificare la conformità del prodotto alle specifiche richieste, in particolare per quanto riguarda le dimensioni delle particelle che lo compongono. Questo metodo, semplice e pratico, sarà essenziale per controllare che il prodotto sugli scaffali rispetti gli standard di sicurezza previsti. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:00