Roma, 11 marzo 2025 (Agenbio) – In uno studio pubblicato su Current Biology, i ricercatori delle Università di Pisa, Sydney, Firenze e del Salento hanno dimostrato che l’apprendimento statistico – cioè quello in cui acquisiamo informazioni in modo del tutto automatico e inconsapevole – si può rintracciare nella costrizione o dilatazione della pupilla dei nostri occhi, evocata dalla vista di un’immagine.
Per il loro studio, i ricercatori hanno mostrato ai pazienti immagini che riportavano insiemi di barrette apparentemente casuali. La loro successione temporale era molto rapida e regolata da una semplice struttura statistica: ogni immagine contenente 24 barrette era seguita da una con 6 barrette, 2 barrette erano seguite da 12 barrette e così via a creare delle coppie fisse di numerosità. Data la velocità con cui le immagini si susseguivano e la disposizione variabile degli elementi, questa struttura temporale non era percepibile. Cionondimeno, il diametro pupillare oscillava sistematicamente, rispondendo alla ripetizione delle coppie (mentre nessuna oscillazione si osservava in un esperimento di controllo in cui le medesime immagini erano presentate in ordine casuale).
“Grazie a questa metodologia innovativa – spiega Paola Binda, professoressa dell’Università di Pisa e prima autrice del lavoro – è possibile seguire in modo indiretto e non invasivo l’evolversi di processi cerebrali complessi. Nel lungo termine, questo tipo di ricerca potrebbe consegnarci nuovi strumenti per caratterizzare le differenze interindividuali dell’apprendimento e le sue disfunzioni”. (Agenbio) Etr 11.00