Amiloidosi cardiaca, nuove prospettive di cura

Roma, 25 marzo 2025 (Agenbio) – Uno studio internazionale, coordinato dall’Università di Trieste, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, e dal National Amyloidosis Centre di Londra, ha evidenziato che i pazienti con forme moderate o gravi di infiltrazione cardiaca mostrano segni tipici di una cardiomiopatia amiloidotica, con anomalie evidenti sia nell’ecocardiogramma che nei biomarcatori sierici. La malattia è progredita più rapidamente in questi pazienti, con oltre il 50 per cento che ha sviluppato segni e sintomi di scompenso cardiaco con necessità di terapia diuretica entro 3 anni dalla diagnosi.
La scoperta, pubblicata su Jama Cardiology, rappresenta un punto di partenza fondamentale per le future ricerche sull’amiloidosi cardiaca da transtiretina (ATTR-CA) e può rivoluzionare le prospettive del trattamento precoce di questa malattia.
I risultati suggeriscono che, nelle fasi iniziali della malattia, i depositi di amiloide potrebbero legarsi in modo meno rigido alla matrice extracellulare del cuore, cioè alla rete di proteine che fornisce supporto strutturale ai tessuti cardiaci. Questo fenomeno potrebbe rendere i depositi amiloidotici più suscettibili a eventuali trattamenti. (Agenbio) Etr 11.00