Roma, 7 aprile 2025 (Agenbio) – Dal 1871 al 2020 le precipitazioni nel Mediterraneo sono rimaste sostanzialmente stabili anche se distribuite irregolarmente; tuttavia nel 21esimo secolo se ne prevede una diminuzione. Emerge da uno studio coordinato dal Pyrenean Institute of Ecology e dal French Institute of Research for Development con un importante contributo dell’Università Statale di Milano, dell’Università del Salento e dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr. I ricercatori hanno sviluppato un metodo di lavoro innovativo che ha permesso elaborazioni svolte in modo distribuito, ma basate su un unico pacchetto di codici di analisi dati, senza che i singoli Paesi coinvolti dovessero condividere i dati originali. Lo studio mostra che nel passato le precipitazioni nella regione sono state caratterizzate da una forte variabilità spaziale e temporale, ma sono rimaste fino ad ora in gran parte stabili nel lungo termine. “L’accordo tra le simulazioni modellistiche e le osservazioni sulla stabilità delle precipitazioni nel passato rafforza l’affidabilità delle previsioni di una futura riduzione delle piogge – spiega Maurizio Maugeri, dell’Università Statale di Milano, tra i primi firmatari dello studio con Piero Lionello dell’Università del Salento -. Questa riduzione è molto preoccupante perché la regione del Mediterraneo sta già attraversando un periodo di crescente aridità climatica, causata dall’aumento dell’evaporazione dovuto al forte incremento delle temperature. Temiamo quindi che nei prossimi decenni si aggraverà la scarsità delle risorse idriche e l’aridità nella regione”. (Agenbio) Cdm 13.00