La popolazione invecchia e cambiano i menu. Entro il 2050 avremo il 34,5% di over 65

Roma, 8 aprile 2025 (Agenbio) – Cambia la domanda di beni e servizi. È quanto emerge dall’analisi condotta da Nomisma per Oricon sulla ristorazione collettiva in Italia che riprende i dati Istat. La popolazione è più anziana e così cambiano le scelte alimentari e le ricadute sui costi delle imprese che si occupano di mense: dagli standard alimentari specifici alla diversificazione dei menù.
Gli anziani richiedono modelli alimentari più elevati e specifici. Allo stesso tempo – si legge nello studio – la denatalità si riflette sulla popolazione in età scolare e, di conseguenza, sulla domanda di servizi educativi e complementari. Al primo gennaio 2024, la popolazione tra i 3 e i 10 anni si attesta a 3.773.127 unità, -12,4% rispetto al 2019, quando i bambini della stessa fascia di età erano 4.241.730. Parallelamente, la crescente popolazione di origine straniera porta a una diversificazione delle richieste alimentari, spingendo le imprese a dover adattare offerte e affrontare nuovi costi. La popolazione invecchia e così l’incidenza di malattie croniche tra gli anziani e l’aumento della popolazione over 65 potrebbe portare “a un incremento numerico assoluto di persone che necessitano di cure speciali”. Un fenomeno che, avrà un impatto significativo sulla ristorazione collettiva in ambito sanitario: “le strutture saranno chiamate a fornire menu specifici per le esigenze nutrizionali degli anziani, considerando i degenti che soffrono di disfagia o che hanno restrizioni alimentari legate a patologie come, ad esempio, il diabete, l’ipertensione o l’insufficienza renale”. (Agenbio) 09.00