Roma, 17 aprile (Agenbio) – Antibiotici, antipiretici, ormoni, antinfiammatori, antiepilettici, stimolanti, disinfettanti, caffeina e repellenti per insetti: tracce di queste sostanze sono state individuate nelle acque marine superficiali e reflue nel Kongsfjorden, fiordo situato nell’arcipelago artico delle isole Svalbard. È quanto emerge da una ricerca coordinata dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza e l’istituto di ricerca norvegese Sintef Ocean. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science of The Total Environment, implementa una ricerca sui sedimenti marini artici svolta nel 2024 dallo stesso gruppo. “Questi composti hanno mostrato un’elevata persistenza nell’ambiente marino, acutizzata dalle condizioni artiche che rallentano i processi di degradazione naturale – afferma Jasmin Rauseo, ricercatrice Cnr-Isp -. Abbiamo scoperto che la miscela di questi contaminanti può compromettere la salute degli organismi acquatici a diversi livelli della catena trofica, alterando le funzionalità del sistema endocrino e ormonale, con un potenziale aumento della resistenza agli antibiotici”. Secondo lo studio, questa presenza è anche causata dalla mancanza di adeguati sistemi di trattamento delle acque reflue, mentre la stabilità ambientale dei contaminanti è favorita dalle basse temperature e dalla scarsa luce solare, evidenziando il potenziale rischio a lungo termine per gli ecosistemi artici e per le popolazioni locali. (Agenbio) Cdm 11.00