[quote]Riportiamo di seguito un articolo apparso sul Sole 24 Ore Salute in cui viene
comunicata la presentazione di una proposta di legge, da parte dell’on. Francesco
Sanna, per l’equiparazione dello status contrattuale ed economico degli
specializzandi non medici (tra cui i biologi) a quello degli specializzandi in medicina.[/quote]
Intendiamo ringraziare l’on. Sanna per gli impegni presi con la nostra categoria
in un incontro che abbiamo tenuto con lui a Roma e per l’attenzione che sta
prestando ai rapporti che abbiamo intrapreso anche a livello comunitario,
direttamente a Bruxelles, con il primo vicepresidente del Parlamento Europeo,
Gianni Pittella, e con il Commissario Europeo alla Salute, Tonio Borg.
Come ribadito più volte, anche sull’editoriale di giugno apparso su “Biologi
Italiani”, intendiamo far valere i diritti della nostra categoria e superare questa
discriminazione indecorosa per un Paese che voglia dirsi veramente democratico.
Specializzandi non medici, speranza contratti
È stata assegnata alle commissioni riunite Cultura e Affari sociali della Camera in
sede referente la proposta di legge per l’equiparazione dello status contrattuale
ed economico degli specializzandi non medici (biologi, chimici, farmacisti ecc.),
che attualmente non percepiscono alcuna retribuzione durante la frequenza delle
scuole di area sanitaria, a quello degli specializzandi laureati in medicina, che
hanno veri e propri contratti.
Il testo, presentato da Francesco Sanna (Pd) nel primo giorno della Legislatura,
sana questa disparità prevedendo l’ estensione anche a questi camici bianchi,
impiegati come gli altri negli ospedali di tutta Italia, dei contratti di formazione
specialistica previsti dall’ articolo 37 del Dlgs 368/1999 (e ottenuti dai giovani medici
a suon di proteste e battaglie soltanto con la Finanziaria 2006).
Il nodo, oggi come allora, è sempre quello della copertura finanziaria: i 150 milioni
di euro necessari per il 2014 e i 250 milioni dal 2015, che la proposta di legge
prevede di ricavare dai risparmi delle amministrazioni pubbliche ottenuti sulla base
degli indirizzi della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità della Pa.
A sollecitare la calendarizzazione del testo ci sono loro, i diretti interessati. Che,
con una lettera aperta firmata dal gruppo Facebook “Biologi e non medici sanitari
specializzandi: legge per i contratti” (coordinato da Elisabetta Caredda) e inviata
a metà maggio al presidente Napolitano, al premier Letta e ai ministri Carrozza,
Lorenzin e Giovannini, parlano di «razzismo di categoria» e denunciando gli
abusi e lo sfruttamento da parte di direttori e docenti. «Una discriminazione
ingiustificata», dicono, operata dal legislatore italiano nel Dlgs 368 senza delega di
quello comunitario.
Dal Sole 24 Ore Sanità del 2-8 luglio 2013