A pagina 30 dell’edizione “circondario Nord” del Mattino di Napoli in edicola oggi (sabato 28 luglio), si dà grande spazio all’iniziativa del sindaco di San Vitaliano (Napoli) di avviare, a partire dal prossimo mese settembre e in attesa delle analisi dell’Arpac sui terreni e sui pozzi artesiani, uno screening tossicologico sulla popolazione locale. Sangue, capelli e sperma di 40 giovani tra i 18 ed i 24 anni saranno analizzati per verificare gli eventuali danni sul dna provocati dalle sostanze liberate nell’aria durante l’incendio del sito di stoccaggio “Ambiente spa” del gruppo Bruscino di San Vitaliano, lo scorso 1 luglio, ma anche gli effetti provocati nel tempo dalle polveri sottili che hanno fatto del Comune dell’area nolana il centro più inquinato d’Italia.
Ebbene, giova ricordare come proprio lo scorso 7 luglio, durante il convegno sulla “Terra dei Fuochi” organizzato dall’Ordine Nazionale dei Biologo a Francolise (Caserta) fu ribadita e sottolineata la necessità e l’importanza di avviare, quanto prima, screening tossicologici sulle popolazioni residente nelle zone inquinate della Campania. L’iniziativa del Comune di San Vitaliano sembra, dunque, andare proprio nella direzione indicata e auspicata dall’ONB.