Per la prima volta, gli scienziati hanno utilizzato il CRISPR per monitorare lo sviluppo di un embrione di mammifero. La prodezza tecnologica avvicina i biologi alla possibilità di tracciare la storia di ognuna delle miliardi di cellule che compongono gli animali complessi, come i topi, offrendo una finestra senza precedenti sullo studio della biologia dello sviluppo e delle malattie. Il lavoro, pubblicato l’8 agosto su Science, è “il Santo Graal per il futuro della comprensione di fenomeni biologici complessi ” affermaa Aaron McKenna, genetista dell’Università di Washington, che per anni ha utilizzato CRISPR per studiare lo sviluppo zebrafish.
Nel corso degli anni, i biologi hanno utilizzato una varietà di metodi per tracciare cellula per cellula lo sviluppo di un organismo. Ma questi strumenti non sono in grado di seguire le cellule attraverso molte divisioni, per non parlare dell’intera vita di un organismo. Negli ultimi due anni, tuttavia, l’editing del genoma di CRISPR-Cas9 è emerso come uno strumento potente per monitorare lo sviluppo in modo dettagliato.
In zebrafish, ad esempio, i ricercatori hanno creato sequenze genetiche speciali nel genoma che si comportano come barcoding. CRISPR lascia il segno su queste sequenze aggiungendo o eliminando DNA, dando a ciascuna cella un codice a barre genetico unico. Queste modifiche si accumulano quando le cellule si dividono. Leggendo i codici a barre, gli scienziati possono ricostruire un albero genealogico cellulare, o lignaggio, che mostra come le cellule si relazionano tra loro.
Continua la lettura su Nature.com