Il senso di sicurezza che si può provare in una situazione potenzialmente pericolosa è modulato dall’attività di un particolare gruppo di neuroni dell’ippocampo. La scoperta, pubblicata su “Nature Communications”, apre le porte a nuovi approcci farmacologici per la terapia degli stati d’ansia patologici, in cui sono vissute come minacciose situazioni che invece non lo sono.
I circuiti neurali dell’ippocampo sono stati molto studiati per il loro coinvolgimento nella gestione dei ricordi e per il ruolo di alcuni essi, formati dai cosiddetti neuroni GPS, nella capacità di stabilire la propria posizione nello spazio; una scoperta, quest’ultima, che è valsa a John O’ Keefe e May-Britt ed Edvard Moser il premio Nobel per la medicina o la fisiologia del 2014.
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