Al giorno d’oggi il campo della vaccinologia rimane sotto molti aspetti empirico e l’efficiacia dei vaccini è stata per la maggior parte guidata dal paradigma empirico “isolare-inattivare-iniettare”. A sua volta, un modello di salute pubblica basato su “stessa dose per tutti per ogni malattia” è stato il pensiero normativo riguardo alla prevenzione delle malattie infettive contro le quali esiste un vaccino.
Inoltre, fino a tempi recenti, non è stato progettato nessun vaccino in grado di superare l’immunosenescenza dovuta all’età, coerente con una mentalità post bellica di sviluppo di vaccini e di programmi vaccinali destinati ai bambini. Oggi si riconosce il fatto che la mancanza di conoscenze riguardo a come si generano le risposte immunitarie ai vaccini sia una criticità per la comprensione della scarsa risposta nei soggetti più anziani o con sistema immunitario immaturo, così come la scoperta di nuovi fattori legati all’immunogenicità, biomarcatori di risposta vaccinale e un approccio volto allo sviluppo di nuovi vaccini.
I nuovi campi della vaccinomica e dell’avversomica mettono a disposizione modelli che permettono di delineare le risposte immunitarie innate, umorali e cellulari, integrati a livello di biologia dei sistemi. Ciò ha permesso di far progredire la scienza, andando oltre gli approcci scientifici riduzionisti e rivelando nuove interazioni tra il sistema immunitario e altri sistemi biologici otre che all’interno di essi (andando oltre il livello di trascrizione), fattori critici per lo sviluppo di risposte adattive downstream umorali e cellulari ai patogeni infettivi e ai vaccini.
Altri ricercatori hanno applicato gli approcci sistemici allo studio delle risposte anticorpali (anche noto come “sierologia dei sistemi”) all’immunofenotipizzazione di sottogruppi di cellule ad alta dimensione attraverso un citometro di massa (CyTOF) [2,3] e ai cambiamenti metabolici indotti dai vaccini. A sua volta queste conoscenze sono state utilizzate per comprendere meglio i seguenti aspetti: identificare chi è a rischio e per quali infezioni; il livello di rischio causato da bassa immunogenicità e/o eventi avversi gravi; il tipo e la dose di vaccino necessaria per proteggere completamente un individuo.
Nel complesso tali approcci permettono una personalizzazione della pratica vaccinale, in analogia con i notevoli progressi che la medicina individualizzata sta facendo in altri campi della salute umana e nella farmacologia.
Qui di seguito revisioniamo brevemente i campi della vaccinomica, avversomica e della vaccinologia personalizzata, pubblicati nello studio Vaccinologia personalizzata: una revisione, di G.A. Poland, I.G. Ovsyannikova, R.B. Kennedy, Mayo Clinic Vaccine Research Group, Mayo Clinic, Rochester, MN 55905, USA.