Vaccini, tra eradicazione del virus ed effetto “resistenza”: due ricerche, tante domande

Vaccini, tra eradicazione del virus ed effetto “resistenza”: due ricerche, non proprio recentissime, sollevano tanti punti di domanda. La prima, condotta da un team cinese e finlandese – ed il cui abstract è stato pubblicato su Nature.com – ha analizzato i genomi completi di 40 ceppi di Bordetella Pertussis dalla Finlandia e dalla Cina, nonché 11 ceppi precedentemente sequenziati provenienti dai Paesi Bassi. Ebbene, in tale report è stato sottolineato come la vaccinazione di massa e la copertura vaccinale esercitino una forte pressione selettiva nei confronti dei ceppi di “pertosse”, favorendo la comparsa di ceppi resistenti alla vaccinazione stessa e quindi altamente infettivi proprio dove la copertura vaccinale è molto alta, rispetto ai paesi in cui, all’opposto, la copertura è bassa.

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Nel secondo studio (di cui si parla sul portale anisn.it), condotto nel 1967 dal biochimico Sol Spiegelmann (1915-1983) e poi, successivamente, validato dal premio Nobel Manfred Eigen, si spiega perché taluni vaccini composti da una miscela di virus attenuati (e non solo virus perché tutti i microorganismi sono in realtà costituiti da popolazioni di mutanti) possano addirittura portare ad epidemie più aggressive, e non all’eradicazione.

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