Roma, 17 dic. 2018 (Agonb) – Si chiama “IVF (fecondazione in vitro) per la Grande Barriera Corallina”, si candida ad essere il più ampio e complesso tentativo di rigenerazione di coralli e potrebbe aiutare a salvare le barriere coralline di tutto il mondo, compromesse dallo sbiancamento, dai danni dell’inquinamento delle acque e del cambiamento climatico. Il progetto, condotto in collaborazione tra James Cook University di Townsville, Southern Cross University e University of Technology di Sydney, con assistenza da ricercatori internazionali e organizzazioni turistiche, è cominciato sulla barriera corallina d’Australia; la prima fase, quella in atto, consiste nella raccolta di milioni di uova e di sperma di coralli durante l’annuale evento di massiccia deposizione. Successivamente i ricercatori coltiveranno i minuscoli coralli per circa una settimana e, quando le larve saranno pronte, si passerà all’introduzione nelle parti più danneggiate della barriera. “È il più grande progetto di ripristino larvale che sia mai stato tentato, non solo nella Grande Barriera Corallina ma in qualsiasi parte del mondo – scrive il professor Peter Harrison della Southern Cross University di Lismore sul sito dell’ateneo – per la prima volta cercheremo su grande scala di catturare letteralmente milioni uova e di sperma, usando congegni galleggianti di contenimento”. (Agonb) Nfa 13:00